Scendi sera su questo cuore funestato da strali e galoppi. Scendi sera sull’azzurro mio occhio a cui l’incedere di Cavani ha consegnato l’eterno colore. Conservami, buon Dio, conservami napoletano e chiassoso, conservami con il profumo della vita nel cuore. Conserva lo stinco di Gargano, il femore di Maggio e il Maggio scudettato.
Ti invoco sera perché sono stanco, troppe notizie, troppi rumori, quanti giocatori in processione accostati al Napoli. Fammi dormire il sonno beato di chi crede ancora che potrà succedere tutto, dammi la forza di gridare e rendi d’acciaio la mia gola per la festività santa domenicale.
Parla tu Signore con S. Paolo, fa che sia sempre allegro, che non conosca sconfitta, che solo sappia di trionfi e di gioie.
Buon Dio ora ti lascio, prima del letto ho giurato al mio Santo di sussurrargli il calendario che ora nascerà. Affido a te il mio spirito, non me ne volere, il cuore è già altrove, nell’urna meccanica e nei piedi di Cavani.
Carlo Lettera
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