Caso Brescianini, ma cosa è successo? Spunta la ricostruzione in queste ore, tutta colpa della PEC inviata al Frosinone.
Marco Brescianini sembrava destinato a diventare un nuovo giocatore del Napoli. Tutto fatto, o forse no. Il centrocampista classe 2000 aveva addirittura svolto le visite mediche a Villa Stuart, ultimo passaggio che anticipa quasi sempre quello che poi è l’annuncio ufficiale. Eppure, qualcosa è andato storto: dietrofront dopo poco più di un’ora, l’affare non si fa!
Inserimento dell’Atalanta, come raccontato anche da Sky Sport, che starebbe provando ad inserire per approfittare di questo sorprendente ribaltone che ha lasciato tutti senza parole. Un mercato, quello del Napoli, in una fase stagnante dopo la bellezza di tre acquisti nell’arco delle primissime settimane: Leonardo Spinazzola, Rafa Marin ed Alessandro Buongiorno, tre colpi che hanno fatto ben sperare per il prosieguo della sessione estiva.
Eppure, la situazione si è decisamente complicata col passare delle settimane: il caso Osimhen ha catalizzato l’attenzione, col mancato arrivo di Lukaku che al momento tiene il reparto avanzato del Napoli incompleto, senza il centravanti sul quale proprio Antonio Conte vorrebbe costruire la manovra offensiva. Nelle ultime ore, poi, addirittura due operazioni sono sfumate: oltre all’acquisto di Brescianini, anche la cessione di Cajuste al Brentford ha subito una brusca frenata che ha portato il giocatore al rientro in Italia.
Caso Brescianini, cosa è successo? Spunta la ricostruzione
Quello di Brescianini, però, è un caso davvero particolare che sta attirando l’attenzione ed ovviamente tante chiavi di lettura: perchè l’affare è sfumato? L’edizione odierna di ‘Tuttosport’ ha provato a dare la sua ricostruzione di quanto accaduto nella giornata di ieri, spiegando il motivo per il quale ci sarebbe stato lo stop da parte del Frosinone.
Il tutto sarebbe da ricercare nella PEC mandata dal Napoli alla squadra ciociara: all’interno, infatti, il club partenopeo avrebbe cambiato i termini dell’accordo rispetto a quanto pattuito verbalmente dai dirigenti. Niente pagamento in tre anni, ma un prestito a zero il primo anno e poi la cifra intera (12 milioni di euro) dilazionata in quattro anni.
Sarebbe stato questo cambiamento delle carte in tavola a mandare su tutte le furie la dirigenza del Frosinone, spingendo addirittura il club a stoppare la trattativa nonostante le visite mediche svolte poco prima proprio dallo stesso Brescianini. Da qui, come raccontato, l’inserimento dell’Atalanta che adesso vorrebbe mettere le mani sul giocatore ed approfittare di questo stop nell’affare col Napoli.