Insigne si racconta: “Napoli sempre stato il mio sogno! Con Sarri meritavamo di più, su Higuain…”

Lorenzo Insigne si è raccontato ai microfoni di Radio Serie: tanti i temi toccati dall’ex attaccante del Napoli che ha parlato a tutto tondo. 

Lorenzo Insigne si racconta. L’attaccante del Napoli ha parlato ai microfoni di Radio Serie A, andando a toccare diversi temi legati alla sua avventura azzurra, quello che è accaduto durante gli anni partenopei e non solo: Murales di Maradona? Ha fatto la storia del Napoli, ci tenevo tantissimo ed ho portato i miei figli al murales ed è stato emozionante. Diego è stato il calciatore più forte di tutti i tempi e da napoletano andare a fare un saluto a lui è un qualcosa di speciale”, ha detto Insigne.

“Il mio sogno è sempre stato quello di indossare la maglia del Napoli, non capita tutti i giorni trasformare i sogni in realtà. lo ci sono riuscito con i sacrifici della mia famiglia, se ripenso al passato ho tante emozioni come l’esordio ed il primo gol in Champions. Me le sono godute tutte”, ha spiegato Insigne.

L’ex attaccante del Napoli ha dedicato anche un passaggio a Zeman, colui che di fatto l’ha lanciato nel calcio che conta ai tempi di Pescara:

Il mister è come lo vedete, una persona molto simpatica perche con noi rideva e scherzava. Poi quando si doveva lavorare si lavorava, sicuramente allenamenti molto intensi (ride, ndr). La prima settimana tornavi in camera distrutto e non riuscivi a camminare, ma sono allenamenti che a me sono serviti tantissimo per il futuro anche con la maglia del Napoli”.

Insigne si racconta ai microfoni di Radio Serie A

L’ex giocatore del Napoli ha parlato anche di Walter Mazzarri, uno degli allenatori che l’ha allenato nella sua esperienza in azzurro:

“Prima di andare a Foggia ho fatto l’esordio contro il Livorno in Serie A, ero molto in ansia perche la palla non usciva mai per farmi entrare. Poi sono andato alla Cavese in prestito, per poi incontrare Zeman. Dopo tornai a Napoli ed ebbi un colloquio con Mazzarri che mi disse che doveva scegliere tra me ed un altro giocatore, io mi misi sotto e lui scelse me”.

Insigne si racconta a Radio Serie A
Insigne saluta i tifosi del Napoli (LaPresse) SpazioNapoli.it

Non solo Mazzarri, visto che Lorenzo ha parlato anche della sua esperienza con un altro allenatore importante, Rafa Benitez:

Ha portato tanta esperienza, ha vinto tanti trofei e a Napoli ha portato grandi giocatori come Higuain, Callejon e Albiol con cui abbiamo vissuto anni importanti e sono stati determinanti. Poi sono dei ragazzi fantastici”.

“Il primo gol con il Napoli? Era un Napoli Parma, un assist di Pandev ed ero al limite del fuorigioco, per fortuna non c’era il Var (ride, ndr). E’ stata una gioia incontenibile”

Il racconto si concentra anche su alcuni compagni che con lui hanno fatto la storia recente del Napoli, come Gonzalo Higuain:

Giocare con Higuain era bellissimo perché lui rende tutto più facile, è fisico, ma riesce a venirti incontro a giocare bene con i piedi. Giocare con lui è stato straordinario. La finale di Coppa Italia 2014 per me è stato emozionante per la doppietta e la prima vittoria di un trofeo con il Napoli, peccato che non abbiamo potuto festeggiare per la tragedia che era avvenuta prima del match all’Olimpico”.

Insigne, il ‘tiraggiro’ e il rapporto con Ancelotti

Il ‘tiraggiro‘, diventato quasi un neologismo in casa azzurra, è uno dei temi sui quali si è soffermato il calciatore azzurro:

Non l’ho inventato io, ma l’ho preso da Del Piero, io sono stato bravo a riuscire a renderlo anche mio. Su questo sono stato spesso incompreso, nel senso che io non ho mai tifato Juve, ho sempre tifato Napoli e sono cresciuto con Maradona”.

Insigne si racconta a Radio Serie A
Insigne saluta i tifosi del Napoli (LaPresse) SpazioNapoli.it

Ancelotti è stato un altro degli allenatori con i quali Insigne ha avuto modo di lavorare e si è anche discusso molto sul loro rapporto:

“Quando è andato via sono stato incolpato io per aver mandato via. Conoscendo De Laurentiis non posso esser mai stato io a mettere pressione su di lui. Il mister lavorava dalle sette di mattina, con lui mi sono trovato benissimo e mi sento ancora con lui, ma qualcosa non ha funzionato, e gli allenatori sono sempre quelli che pagano.

Né io che i miei compagni lo abbiamo mandato via da Napoli, a volte ci sono delle annate che non vanno. Poi la sua carriera parla per lui, sta facendo grandi cose con il Real Madrid. Se a Sarri non dai tempo non riesce a far entrare nel suo calcio”.

Insigne torna sulla vittoria dello Scudetto

Poi un passaggio anche su Gattuso, per completare il quadro degli allenatori con i quali Insigne ha condiviso la sua esperienza al Napoli:

“Gattuso è arrivato in un momento difficile, ma anche con lui ho avuto un grandissimo rapporto e mi sento quasi tutti giorni. Lui è arrivato in un momento difficile, ma è riuscito a tirare fuori da noi diverse cose e si è visto nella finale di Coppa Italia, poi era un periodo difficile.

Anche lui ha belle idee, un grande staff e spero possa tornare in un grande club magari in Italia. Anche lui ha un carattere ruvido, ma poi è un buono”.

Insigne si racconta a Radio Serie A
Insigne saluta i tifosi del Napoli (LaPresse) SpazioNapoli.it

E poi lo Scudetto, un altro tema caldo sul quale si è discusso molto anche in relazione a chi, come Insigne, ha lasciato la città partenopea proprio prima che la squadra riuscisse a portare a casa un risultato così importante:

Il merito dello scudetto va dato ai giocatori che lo hanno vinto, a mister Spalletti che ha costruito un gruppo straordinario, noi che siamo andati via non abbiamo fatto nulla. lo l’ho vissuto da tifoso e anche se non ci credono, non ho invidia per quella vittoria. Mi dispiace non aver festeggiato lì, ma anche qui in Canada con i miei figli abbiamo festeggiato.

Tutti i tifosi quando le cose non vanne bene criticano. In undici anni che ho giocato a Napoli ho avuto un grande rapporto con i tifosi. lo, logicamente, essendo capitano avevo delle responsabilità in più. Il tifoso del Napoli quando vede che in campo si suda la maglia anche la sconfitta viene accettata.

Mi dispiace la delusione dell’anno scorso, ma nel calcio d’oggi è difficile ripetersi nella vittoria. Poi l’anno scorso sono cambiati tanti allenatori, ma ora il Napoli sta facendo molto bene'”.

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