Ultimissime calcio Napoli- Arriva una rivelazione da parte del doppio ex di Napoli-Juve: il rimpianto legato alla sua esperienza azzurra.
Napoli-Juve rappresenta da sempre una partita speciale. La grande rivalità fra le due squadre crea sempre un’enorme attesa nei confronti di un match che anche questa volta si preannuncia molto sentito, con uno Stadio Diego Armando Maradona che dovrebbe essere tutto esaurito per questo grande appuntamento.
Nonostante la rivalità suddetta, Napoli-Juve è stato spesso anche un crocevia di mercato, con tanti calciatori (e non solo) che hanno militato in entrambe le squadre. Il pensiero immediato per la gara di stasera va ad esempio a Giuntoli sponda Juve e Conte sponda Napoli.
Questo post in breve
Napoli-Juve, parla Giaccherini
Ha parlato così da ex calciatore di entrambe le squadre Emanuele Giaccherini ai microfoni de “Il Mattino”. Alla Juventus ha militato proprio sotto la guida di Conte fra il 2011 e il 2013, più breve invece l’esperienza al Napoli con Sarri in panchina: un anno e mezzo fra l’estate 2016 e il gennaio del 2018.
Ha parlato proprio della sua esperienza partenopea nel corso dell’intervista come un rimpianto della sua carriera:
Lo considero un grandissimo rimpianto. Quando è arrivata la proposta del Napoli di Sarri dissi subito sì. Sapevo che sarei andato in una piazza passionale, la casa di Maradona. Speravo potesse essere una lunga avventura.
Invece avrei voluto essere più protagonista. Non mi rimprovero nulla perché so di aver dato tutto. Per me è stato un po’ inspiegabile: Hamsik, Allan e Zielinski erano grandissimi campioni ma non credo fossero più forti di Pirlo, Marchisio, Vidal e Pogba. Alla Juventus ho fatto 55 partite tra Champions e campionato, a Napoli non ho avuto questa possibilità. Magari anche per un equivoco tattico: facevo il vice Callejon, ma José aveva caratteristiche tattiche diverse
Le rivelazioni di Giaccherini su Conte
Giaccherini, dunque, non si spiega il poco spazio ricevuto sotto la guida di Sarri a Napoli. Il ricordo dell’esperienza azzurra resta comunque positivo:
Ho giocato in un Napoli forte che si è conteso lo scudetto con la Juve per due anni. Avevamo grandissimo talento e qualità. A un certo punto giocavano a memoria. Mi divertivo tantissimo perché si giocava a uno/due tocchi. È stata un’avventura bella anche fuori dal campo con dei tifosi fantastici
Alla Juventus, invece, Giaccherini è stato allenato proprio dall’attuale mister azzurro Antonio Conte, su cui svela qualcosa:
Conte ti migliora perché ti dà fiducia. Fa sentire importante chi gioca meno. Ti spreme a livello fisico e mentale, arrivi in campo sempre concentrato. Ti sa dare qualcosa anche a livello umano: ti chiama per nome, ti fa sentire importante.
Mi ha cambiato le caratteristiche tattiche. Con lui sono diventato un’ottima mezzala. Ha accresciuto il mio bagaglio tattico e mi ha allungato la carriera.