In queste ore, in Argentina, è partito il processo che ha come obiettivo quello di fare luce sulla scomparsa dell’idolo di Napoli per eccellenza, Diego Armando Maradona.
Diego Armando Maradona resterà per sempre scolpito nel cuore della sua città. Sì, perché Napoli non potrà mai essere banale per il Pibe de Oro, ma una parte essenziale di un’icona che dal calcio è diventata un simbolo universale. Un uomo capace di incarnare, per filo e per segno, l’anima di un popolo che ancora oggi lo venera come una vera divinità. Non è un caso che, sotto il Vesuvio, il nome di Maradona sia sinonimo di passione, riscatto e sogni da capogiro. E proprio per questo legame indissolubile, Napoli attende con il fiato sospeso di conoscere la verità sulla sua prematura scomparsa, avvenuta il 25 novembre 2020 in Argentina, lontano da quella città che lo ha consacrato eterno.
La morte di Maradona ha lasciato un vuoto incolmabile, ma anche tanti interrogativi che tormentano i tifosi e la famiglia dell’ex numero dieci del Napoli. Le ultime settimane della sua vita sono state segnate da problemi di salute che, col senno di poi, sembrano essere stati gestiti in modo tutt’altro che impeccabile. Nel mirino c’è in prima linea Leopoldo Luque, il medico di Diego, finito al centro di un processo partito martedì 11 marzo in Argentina. Un’immagine shock mostrata in aula – quella di un Maradona in condizioni disperate al momento del decesso – ha fatto il giro del web in poche ore, accendendo ancora di più la rabbia dei napoletani. Vedere il loro idolo ridotto così è stato un colpo al cuore, un’immagine che stride con il ricordo del campione.
Questo post in breve
Morte Maradona, Diego Jr: “Giustizia per papà, devono pagarla”
Le immagini arrivate dall’Argentina hanno scosso profondamente anche Diego Armando Maradona Junior, il figlio dell’ex campione, che ha rilasciato dichiarazioni toccanti riportate da La Repubblica.

Queste le parole di Diego Jr.:
“Per me è una giornata complicata e difficile. Per lavoro non posso essere purtroppo in Argentina. Ovviamente siamo soddisfatti che il processo sia finalmente iniziato. Non è stato facile. Noi vogliamo giustizia. Tutte le persone che lo hanno fatto morire, perché così è andata, dovranno pagare e scontare la pena. Abbiamo fiducia nella giustizia argentina e naturalmente nei legali che rappresentano tutti noi figli. Mio padre deve riposare in pace e adesso non lo sta facendo per colpa di questa gente. I responsabili devono essere condannati. Seguirò il processo con grandissima attenzione. Sono fiducioso, mi auguro che tutto possa si possa risolvere nel migliore dei modi”.
Le parole di Diego Jr risuonano come un grido che arriva dritto al cuore di Napoli. La sua assenza fisica dall’aula non attenua la forza del suo messaggio, che trova eco tra i tifosi partenopei. Sui vicoli di Napoli, tra un altarino improvvisato e una sciarpa azzurra appesa a un balcone, si respira la stessa speranza: che il processo possa finalmente chiarire cosa è successo al loro D10S.
Processo Maradona: alla ricerca della giustizia per il Pibe de Oro
Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona, iniziato a San Isidro, alle porte di Buenos Aires, è un momento cruciale per fare luce sui lati oscuri di quella tragica giornata di novembre, per cui attende verità anche Diego Armando Maradona Junior.

Otto professionisti sanitari, tra cui il neurochirurgo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, sono accusati di omicidio colposo per aver fornito cure definite “sconsiderate” e “deficitarie”. La procura argentina sostiene che Maradona avrebbe avuto maggiori chances di sopravvivere se fosse stato trattato adeguatamente in una struttura medica idonea. Le immagini choc emerse in aula non hanno fatto che rafforzare questa tesi, mostrando un Diego abbandonato a sé stesso in un contesto che molti hanno definito “un teatro dell’orrore”.
La rabbia dei tifosi partenopei si è riversata anche sui social, dove in tanti hanno espresso il loro dolore e la loro sete di giustizia. “Diego non meritava questo”, scrivono in molti su X, accompagnando le parole con foto dei murales che ancora oggi colorano i Quartieri Spagnoli. Napoli, d’altronde, non ha mai smesso di celebrare il suo campione: dallo stadio ribattezzato in suo onore alle veglie spontanee organizzate dopo la sua morte, la città vive il processo come una questione personale. E non potrebbe essere altrimenti per chi, negli anni d’oro degli scudetti, ha visto in Maradona un simbolo di riscatto contro le difficoltà di un Sud spesso dimenticato.
Last Updated on 12 Mar 2025 – 10:49 by Francesco Fildi