Non c’è intelligenza più grande che la contraddizione. Ed in questo, i tifosi, soprattutto napoletani, sono indiscutibilmente i leader.
Il calcio è un gioco, un teatro che vive grazie ai tifosi e al loro entusiasmo, e il teatro, si sa, vuole i colpi di scena.
Io chiamo colpo di scena programmatico la delusione del giorno perima che si tramuta in entusiasmo panicale al primo gol di Hamsik. La mezza calzetta diventa, in virtù di una metamorfosi sconcertante per lo stesso Apuleio, un campione.
Siamo bandiere al vento, ed è bello esserlo, sempre però nel cerchio della performance emotiva. Non c’è cosa più desiderata di un passaggio, un tacco che ci faccia cambiare idea, anche solo per quell’istante. Noi tifosi siamo delicati, sensibili, sentiamo il vento e lo cavalchiamo, vivamo di entusiasmi e nessuno può permettersi di criticarci, di vietarci i cambi di opinione, le sterzate pericolose.
E’ bello essere bandiere al vento, è bello poter cambiare idea, soprattutto quando a determinare il cambiamento ci pensa un trionfo netto, splendido, come quello di Palermo. Magari, facciamo le corna, Lunedì il Napoli sarà una “chiavica”, ma lo accetteremo volentieri, solo per la gioia di poter cambiare di nuovo idea ad un nuovo trionfo.
Carlo Lettera
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