Dura ipotesi del Corriere del Mezzogiorno che, nell’edizione odierna, ricollega alcune indagini della Procura di Napoli alla vicenda legata alla cattiva manutenzione del manto erboso del San Paolo, in uno stato di degrado senza precedenti, ufficialmente causato da un virus che avrebbe improvvisamente colpito il campo di gioco. Nel mirino degli inquirenti infatti, è finito il danneggiamento doloso del sistema di videosorveglianza interno che monitora il comportamento del pubblico sugli spalti, avvenuto proprio nel periodo in cui si è registrato il cambio di gestione dell’impianto di Fuorigrotta. Inoltre, sono stati distrutti anche alcuni congegni elettronici di ripresa, che farebbero quindi pensare ad un possibile collegamento tra i due episodi, ancor più dopo le parole di ieri dell’ex manutentore del San Paolo che escluderebbe l’ipotesi del fungo, adducendo il cattivo stato dell’erba soltanto ad un’errata gestione della faccenda. Sicuramente l’assenza delle telecamere di sorveglianza avrebbe favorito l’azione di eventuali sabotatori ma c’è da capire quanto potrebbe essere vera questa ipotesi e soprattutto le motivazioni che li avrebbero spinti a compiere questo gesto.
Per la prossima gara interna contro il Parma però, ogni problema dovrebbe essere risolto: già dalla giornata di ieri si lavora per regalare nuovamente all’erba del San Paolo il suo verde originale, con l’innesto di centocinquanta rotoli di zolle lunghi 7 metri e larghi 1,20 con uno spessore di circa cinque centimetri che al momento ricopriranno in primo luogo le due aree di rigore. Una volta sistemate queste zone delicate del campo si penserà al completare l’opera, con iniezioni nel terreno di nuovi semi che entreranno nel suolo fino a 20 centimetri di profondità.