Cavani, Il Matador, sempre lui. Eppure 2 gol in appena 4 partite sono un bottino buono, ma non eccezionale. Un cannoniere come lui, che di gol ne sforna come panini, ci ha abituato a ben altro. Certo, il gol facile facile a Palermo già metteva di buonumore. Quello su rigore, in casa contro il Parma aveva il sospetto forte di assomigliare alla normale routine. Poi, a Catania, tutti a pancia vuota, con la porta inviolata.
Eppure ci sarebbe molto da essere soddisfatti guardando un attaccante così. Statuario, rapido, generoso. Non a caso molti, e non solo noi napoletani- mossi da un’obbiettività leggermente di parte -, lo definiscono il prototipo dell’attaccante moderno. Quella che dà e non dà punti di riferimento, quello che sguscia all’improvviso, quello che fa del fisico un punto forte. Quello che torna a difendere e non si stanca.
Eppure, caro Cavani, il napoletano appare agli occhi degli osservatori più esperti un essere mai contento. Nel suo delirio di immaginazione pretende sempre il meglio, sempre di più. Sarà per questo che 2 timbri in 4 partite appaiono così miseri. D’altro canto la pressione non è mai stata ai minimi livelli a Napoli. Molti professionisti, qualcuno dice sia così, rinunciano ad una piazza così calda e calorosa. Tu no. E così, quindi, oltre alle tue parole di fedeltà nei confronti del popolo azzurro, farebbe davvero piacere brindare a questa alleanza come solo tu sai fare: insaccando.
Il napoletano esigente, quello sempre insoddisfatto, quello che non è mai contento, solo allora potrà sorridere, e accomodarsi nuovamente sereno sulla sua poltrona. Prima di pretendere una doppietta. O magari un tris, che – pensandoci – manca da un po’.
Raffaele Nappi
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