“Voglio essere la migliore al mondo, almeno per noi due”.
Frase che consacra l’amore come motore della vita, come faro nelle tenebre della notte che illumina le coscienze ed i cuori di due individui che si sono scelti, attribuendo al sentimento stesso un’accezione di senso primordiale, essenziale, avulsa dalle paranoie moderne e dai pomposi sfarzi della frenetica società contemporanea, ma che, piuttosto, incarna il desiderio di ricercare in un microscopico, ma al contempo infinito, mondo, composto da piccoli, autentici gesti, l’essenza della propria felicità: il caffè portato a letto al mattino, contornato da coccole e sorrisi, l’sms della buonanotte, i baci, quelli da film, ma ai quali si da un valore assoluto troppo oneroso per esibirli al pubblico, l’intimità delle coccole, la dolcezza degli sguardi, un regalo comprato in un giorno qualunque, mentre si cammina per strada, allorquando gli occhi si imbattono su qualcosa che sembra essere stato creato apposta per la persona amata e la cosa più naturale da fare risulta essere acquistarla, a dispetto delle regole, delle convenzioni, dei regali rigorosamente sentenziati dalle ricorrenze imposte dal calendario.
E’ l’amore che funge da colonna sonora della quotidianità di due anime che hanno scelto di fondersi, arricchirsi, mescolarsi, perdersi l’una nell’altra, giorno per giorno, un passo dopo l’altro, muovendosi nella stessa direzione, guardando verso la medesima meta.
Quella sopracitata, non è la frase di un libro, né di un film, né di una di quelle canzoni che tanto fanno tendenza tra le teenager.
E’ la frase con la quale Camilla Delfrate, fidanzata di Omar El Kaddouri, ha scelto di descrivere se stessa, la sua essenza, quello che ha nel cuore.
Camilla, bresciana, classe 1988, capelli ed occhi scuri, è la classica bellezza acqua e sapone che predilige jeans e scarpette piuttosto che tacchi a spillo e trucco appariscente.
Ma ciò che colpisce e concorre ad attirare l’attenzione su questa giovane coppia, non è soltanto la genuina bellezza di lei e la gioviale solarità di lui, piuttosto che il sincero e pulito sentimento che li lega.
Lei ed Omar, rappresentano molto di più di una “comune” coppia.
Lui, belga di origine marocchina, lei padana, figlia di quell’ estremo settentrionalismo italiano, soventemente intarsiato di intolleranza ed avversione verso tutto quello che non è “Nord”.
Eppure Camilla ha scelto Omar.
Questa giovane coppia, infatti, ben incarna il futuro auspicabile per questa nazione e, in senso più ampio, per il pianeta intero: la speranza di evoluzione ideologica attraverso l’abbattimento di qualsivoglia pregiudizio e barriera razziale, affinché le cosiddette “coppie miste” non rappresentino più oggetto di imbarazzo ed occhiate maldestre, curiose, talvolta indignate, intrise di disapprovazione e disprezzo.
Gli esperti in materia calcistica sono pronti a giurare che El Kaddouri è un calciatore promettente che di certo conferirà il suo valente contributo alla causa azzurra, in chiave più o meno futura.
Senza dubbio alcuno, la sua Camilla, conferisce un valore aggiunto assai elevato e significativo alla compagine delle Lady azzurre.
Luciana Esposito
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