Ragazzuoli pien di duoli, vecchie dalle grandi orecchie e un po’ racchie, calvi-risorti e calvinisti, capelloni brontoloni e donne senza gonne, ma avete svisto chi è che lassù si adagia, sospese in uno spazie che il luno appar vicino e il terro ormai in confino? Il nostre Napoli è schizzato in alte, e ha bagnate tutte le altre, le zoppe e le storpie che non valgon due stoppie.
Rosicano i nobil caduti, il lupino rosicchia il Milan del magro Allegro, Stramaccioni mi ha fatto due cogl…, il Romo ha invece in panco un grande omo, diretto e che non si nasconde per lo scudetto. Fiorenzuola e Lazio son di altro spazio, così nel sogno mi ha detto Stazio. E allore? Allor lassù è cosa che già fu, e non c’è rimedie al vertigine che zitto zitto torna in sordine. Il Juvo ci sta sopre, ma ancora per poche ore, presto detto e a Torino Maggio presenterem con l’inchino.
Scusate il vaneggio e il stupido filastrocco demenziale, ma l’arie di purità mi ha alleggerite il neurite, ed ora dall’alto prendo a piscio il rossonero stantìo e il suo disìo.
Trallallà trallallì, fiù fiù, io non so chi fu e cosa fu. Solo so che là guardano Cavani e irosi si dcon “Manco e cani
Carlo Lettera
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